Non esisteva la rotazione delle colture a casa mia, il nostro terreno era idoneo alla coltivazione del mais, senza ombra di dubbio grazie alla presenza di canali e fossi che circondano gli appezzamenti, utili all’irrigazione delle piante stesse.
Quando le piantine erano altee all’ incirca una quindicina di centimetri venivano quotidianamente monitorate e zappate dalle erbacce che crescevano tra le file, nel campo dovevano essere presenti solo le piante di mais e nulla più.
Il nonno partiva con la zappa alle nove del mattino e ritornava verso le undici e trenta, il tempo per una doccia e per mettere i piedi sotto il tavolo e pranzare. Una pennichella e via nuovamente nei campi. Pantaloni lunghi, raramente lo ricordo con quelli corti, canotta bianca e cappello di paglia in testa.
Per capire quanto mais gli appezzamenti avrebbero reso, raccoglieva una pannocchia, pesava i chicchi e moltiplicava il peso per quante piante ogni campo di terreno aveva. Si sbagliava di poco eh…
Dopo il 10 di settembre, il nonno iniziava a portare le pannocchie a controllare l’umidità e solo quando risultava idonea il mais veniva trebbiato. Una piccola parte veniva scaricata nel cortile di casa e serviva per le galline, il restante mais veniva venduto.
Il ricavato serviva a pagare le spese per il mantenimento degli appezzamenti e la loro lavorazione, solamente una piccola parte era il guadagno… ma vuoi mettere la soddisfazione?
Quella era impagabile.
Purtroppo, dopo la morte dei nonni, gli appezzamenti sono stati venduti, avessi avuto le possibilità economiche in quegli anni li avrei acquistati io… Chissà magari un giorno un pensierino lo potrei anche fare visto che il loro valore, nella mia zona è stato non dimezzato di più.
Ho conosciuto il PIGNOLETTO D’ORO di Rettorgole grazie a delle amiche food blogger che abitano nelle vicinanze e devo ammettere che è un prodotto davvero eccezionale.
Ringrazio una carissima amica, Maria Teresa Cutrone, per i consigli donati per creare questo profumatissimo pane.
INGREDIENTI:
400 g di semola rimacinata di grano duro;
100 g di farina di mais Pignoletto d’Oro di Rettorgole;
200 g di acqua bollente;
200 g di acqua;
150 g di madre solida matura;
15 g di sale.
PROCEDIMENTO:
In una ciotola mettete la farina di mais Pignoletto d’oro di Rettorgole con l’acqua bollente e fate raffreddare.
Nella ciotola della vostra planetaria fate autolisi (amalgamate grossolanamente i due ingredienti) per circa 1 ora con la semola rimacinata di grano duro e la restante acqua a temperatura ambiente.
Azionate la vostra impastatrice con il gancio, inserendo la madre matura ridotta a piccolissimi pezzetti e la polentina di mais Pignoletto d’Oro di Rettorgole fatta raffreddare , poco per volta.
Portate ad incordatura l’impasto, inserendo per ultimo il sale.
Oliate una ciotola munita di coperchio.
Adagiate l’impasto, fate un giro di pieghe ogni 30 minuti per 4 volte.
Lasciate lievitare fino al raddoppio ad una temperatura di circa 20-22°.
Formate e mettete in forno preriscaldato a 250°.
Spruzzate dell’acqua nelle pareti del forno rovente.
Dopo circa 10 minuti abbassate la temperatura a 220° e portate a cottura.
Tiz
3 Novembre 2019 at 21:10
Mi è bastato leggere tre parole o, forse, guardare soltanto l’impaginazione del nuovo blog per poter ritrovare quella Marianna che ho conosciuto tempo fa.
Questa è casa tua e ti rappresenta.
Mi piace questa casa.
Un grande abbraccio 💚
Tiziana
Angelo
5 Novembre 2019 at 07:48
Grande lo voglio provare ha un aspetto piacevole e ti fa voglio di assaggiarlo.
Paola Sartori
18 Novembre 2019 at 16:46
Super onore al Pignoletto d’oro di Rettorgole