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CARCIOFI TRIFOLATI

Venivano messi dentro una grande pirofila di ceramica bianca. Il colore sinceramente non era affatto attraente ma alla fine mangiarli era un gioco per me. Li chiamavo “carciofi da tiro”.

Accanto alla grande terrina la nonna preparava la bottiglia di olio, il contenitore del sale e del pepe.

Adagiavo l’olio e il sale nel piatto fondo, ci stava più condimento, mettevo il cucchiaio rovesciato sotto una parte del piatto, risultava così più comodo.

I primi carciofi venivano dati al nonno, i restanti erano a disposizione di chi volesse intraprendere l’avventura.

Si “sfogliava il carciofo” e si intingeva la parte attaccata al cuore e al gambo nell’olio e con i denti incisivi si staccava delicatamente quella parte morbida e dal sapore così delicato del carciofo, via via fino ad arrivare al cuore, morbido e delizioso dal gusto quasi aggraziato.

Gli occhi si chiudevano quasi in uno stato paradisiaco.

Alla sinistra del piatto una piccola ciotolina che dove venivano lasciate le brattee appena degustate, la montagnola aumentava sempre di più. Alla fine moltissimo volume ma di sostanza veramente poca.

INGREDIENTI:

5 carciofini;

5 fondi di carciofo;

1 scalogno;

2 spicchi d’aglio;

2 bicchieri di brodo vegetale;

olio extravergine di oliva;

prezzemolo;

sale e pepe.

Procedimento:

In una casseruola fate soffriggere nell’olio lo scalogno e gli spicchi d’aglio in camicia, fate appassire.

Aggiungete i carciofini e i fondi di carciofi tagliati a spicchi con 2 bicchieri di brodo vegetale.

Sale e pepate e fate cuocere a fuoco lento.

Quasi a cottura ultimata aggiungete del prezzemolo tritato.

Sevite caldi.

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